LES FLEURS ET LES RAISINS

trasversali allegagioni d'arte
storia di un Minutolo
di Alberto Gross
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Ricordo una piacevole conversazione con un amico che amava distinguere due categorie di vini: quelli ordinari, buoni – forse anche eccellenti – tuttavia effimeri, transitori, che esauriscono sé stessi nello spazio d'un mattino e, viceversa, quelli di testa, personali, unici, capaci di imprimersi nella memoria e ricavarsi un nido sicuro, protetto, incancellabile.
Preferisco – per me – dirli vini di cuore, ma poco cambia.
La medesima lucidità li mantiene vivi, li rinnova nella mente e il desiderio di ritrovarli non è più grande del piacere di averli scoperti.
E' quanto mi è accaduto dopo avere assaggiato il “Kimìa” Puglia I.G.P. Tenute Chiaromonte: 100% Fiano minutolo, vitigno autoctono semiaromatico, lontano dal suo omonimo avellinese, nato da vigneti a spalliera nel territorio di Acquaviva delle Fonti, cittadina dell'entroterra barese dal suolo prevalentemente calcareo, ad un'altitudine di oltre 300 metri sul livello del mare.
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Si dispiega nella sua civettuola piacevolezza senza indulgere nell'autocompiacimento, fino a rivelarsi complesso, celando attraverso un'immediatezza di beva la propria personalità multiforme e stratificata. Pure nel frastuono e nello stordimento – naturali – dei padiglioni di “Vinitaly”, ricerco e ritrovo le medesime sensazioni di quel primo assaggio, amplificate dal riverbero di un'aspettativa non delusa: il 2013 si presenta giallo dai brillanti riflessi ocra, al naso spiccano i sentori primari di fiori di zagara, poi un vagheggiare di frutta esotica – mango, ananas, litchi – egregiamente trattenuto da note agrumate, tanto discrete quanto penetranti. In bocca è secco, fresco quanto basta a non disperderne la struttura mantenendo eleganza ed equilibrio; l'intensità è adeguata alla lunghezza che giunge ad un finale piacevolmente – e inaspettatamente – ammandorlato.
Esuberante ma niente affatto spregiudicato al pari di una ninfa di Poussin, le sue spigolosità burrose ricordano la pennellata soffice e leggera di Boucher o Fragonard, elegante, raffinata, dietro la malizia esibita nasconde ingenuità, immediatezza e sottile armonia.
Per mitigare le tribolazioni della vita.
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