“due minuti di arte”

Albrecht Dürer  Il cavaliere, la morte, il diavolo Albrecht Dürer Il cavaliere, la morte, il diavolo

In due minuti vi racconto la storia
di Albrecht Dürer,

il primo artista tedesco

Marco Lovisco
www.dueminutidiarte.com



È uno degli eventi artistici più importanti di questi primi mesi del 2018. Al Palazzo Reale di Milano, fino al 24 giugno in mostra uno dei grandi dell’arte europee, Albrecht Dürer, capace di reinventare il rapporto tra creatore ed opera d’arte, riunendo teoria e prassi in capolavori di incontestabile valore.

Nelle sale del più importante palazzo espositivo milanese, circa 130 opere tra cui 12 dipinti dell’artista fiammingo, in dialogo con quelle di maestri tedeschi e italiani del XVI secolo, come Giorgione, Leonardo da Vinci, Mantegna o Lucas Cranach.

Un evento da non perdere. Per questo oggi vi racconto la storia di Dürer e del perché, può considerarsi il primo artista tedesco di sempre.

  1. albrecht durer ritratto giovane Veneziana 3
    1. Albrecht Dürer (Norimberga 1471 – 1528) è stato uno dei maggiori rappresentanti del rinascimento nordeuropeo. Incisore, disegnatore, pittore e letterato, è considerato tra i più grandi artisti tedeschi di sempre.
  1. 2. Terzo di otto figli dell’orefice Albrecht Dürer “Il vecchio” e di sua moglie Barbara Holper, mosse i primi passi nel mondo dell’arte nella bottega paterna, dove apprese la tecnica dell’incisione. La sua formazione artistica vera e propria avvenne tra il 1490 e il 1494, lavorando in varie nazioni: dalla Germania all’Olanda, fino alla Francia e alla Svizzera. Quando rientrò a Norimberga, a ventitré anni, sposò Agnes Frey, discendente di una famiglia locale ricca e potente. Subito dopo il matrimonio però, Dürer partì da solo alla volta di Venezia per andare a studiare i maestri dell’arte italiana. Ritornò da Agnes un anno dopo e, grazie alla cospicua dote dell’amata, aprì una bottega di artista a Norimberga.
  1. albrecht durer melancholia 1
    3. Dürer subì a lungo il fascino dell’arte italiana. Nel suo primo viaggio a Venezia (a cui ne seguì un secondo nel 1505) rimase affascinato dalle opere di Giovanni Bellini, da cui riprese la vivacità dei colori e l’attenzione al dettaglio, evidenti nel dipinto I quattro apostoli. Altro punto di riferimento per l’artista tedesco fu anche il grande Leonardo, di cui Dürer pare amasse l’approccio all’arte teorico e naturalistico e da cui trasse la consapevolezza che l’artista è molto più di un semplice artigiano, concetto impensabile nel nord Europa del XVI secolo.
  1. albrecht durer granchio mare 4
    4. Oltre che grande artista, Dürer fu anche un lungimirante imprenditore. Quando si rese conto che le sue stampe incontravano il gusto del pubblico e che fossero facilmente riproducibili, cominciò a lavorare autonomamente (e non su commissione) su soggetti che potessero piacere al suo pubblico di riferimento, in modo da produrre in serie opere d’arte che diventarono pregiati complenti di arredo nelle case dei ricchi borghesi. In pratica con lui mutò un principio di base del mercato dell’arte dell’epoca: l’artista studiava il mercato per anticiparne le richieste. Aveva anticipato con secoli di anticipo i principi del marketing. Altro particolare: Dürer fu sempre molto attento al “copyright” delle sue opere, tanto da richiedere all’imperatore un atto apposito che tutelasse la sua firma.
  1. 5. Personaggio influente del suo tempo, Dürer fu attento alle vicende politiche e sociali della sua epoca. Una delle sue opere più famose infatti, Il cavaliere, la morte e il diavolo, secondo alcuni critici evidenzia la crisi del mondo cattolico (il cavaliere), tentato dalle lusinghe della ricchezza e del potere (il diavolo). L’opera è del 1513, nel 1517 Lutero affiggerà a Wittenberg le sue tesi che daranno vita alla religione protestante.
  1. 6. Anche un’altra opera di Dürer assume un importante valore simbolico: si tratta dell’Autoritratto con pelliccia (realizzato nel 1500). Nel dipinto il volto dell’artista somiglia a quello del Cristo. Il paragone poteva apparire blasfemo, ma in realtà l’artista precisò che con quella somiglianza voleva dimostrare come tutti gli uomini fossero stati creati ad immagine di Dio. A prescindere dall’importanza simbolica del dipinto, noi oggi possiamo ammirare il tratteggio e l’ombreggiatura che, uniti all’attenzione al dettaglio e alla riproduzione della realtà sono tratti distintivi dell’arte di Dürer.
  1. 7. La riproduzione fedele della natura del resto, sarà uno dei tratti distintivi dell’arte di Dürer. Una delle sue opere più celebre è quella del Leprotto, tanto preciso da sembrare una fotografia. Nel 1515 invece realizzò una bellissima stampa di un rinoceronte, nonostante l’artista non ne avesse mai visto uno. Per realizzarlo si era infatti basato su di una descrizione e un fugace schizzo che un uomo di affari di Lisbona aveva inviato a un amico di Norimberga. Pare infatti che il re del Portogallo avesse nel suo giardino un rinoceronte, dono del sultano di Cambray. Questo aneddoto spiega l’approccio all’arte di Dürer, rigoroso e scientifico, eredità del maestro Leonardo, probabilmente.
  1. 8. Negli ultimi anni di vita, Dürer mise per iscritto le sue teorie legate all’arte in vari trattati in cui affrontò temi come: la prospettiva, le proporzioni del corpo umano, l’astronomia e architettura. L’obiettivo era quello di nobilitare la figura dell’artista come uomo di pensiero oltre che di tecnica, differenziandola così da quella del semplice artigiano.
  1. 9. Nel 1520 Dürer si recò nei Paesi Bassi per assistere all’incoronazione dell’imperatore Carlo V. Nel corso del viaggio si ammalò gravemente (forse di malaria). Tale malore lo tormentò fino agli ultimi giorni di vita, causandone la morte nel 1528, a soli 57 anni.
  1. 10. Dopo la sua morte Lutero scrisse “È naturale e giusto piangere per un uomo così illustre”. Riverito e apprezzato, nel XIX secolo in tutta la Germania sorsero statue dell’artista, la più famosa si trova nel centro di Norimberga. Persino Hitler adorava le opere del maestro tedesco, tanto da avere nel suo studio una copia originale de Il cavaliere, la morte e il diavolo. Pare che l’artista nazista Hubert Lanzinger, per omaggiare il fürer avesse preso spunto dall’opera per realizzarne una copia, a cui aveva aggiunto un dettaglio: il cavaliere aveva il volto di Hitler. Baffi compresi.

Marco Lovisco

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