Tano FESTA e Andrea GRECO alla Galleria Ess&rrE a Roma

Tano Festa e Andrea Greco Tano Festa e Andrea Greco
A leggere i due nomi, si è tentati di cercare una appagante forma di paragone, per poi provare a cercare nel loro operare artistico punti di contatto, risolvendo in quattro battute il tema. E invece Festa e Greco rappresentano, nella loro singola identità, una contrapposizione generazionale, di ispirazione e di intenti molto marcata. Se i due hanno qualcosa che li avvicina, avendo operato in epoche solcate da grandi temi sociali che condizionano la loro produzione, quel qualcosa è fuori dalla loro singola sfera di artisti. E’ nel mondo in cui si sono mossi.
Festa Acrilici su tela cm 100x100 Don Quichotte
Festa
non risentì solo, e pesantemente, della scomparsa del fratello Francesco e di altre incertezze esistenziali. Affrontò in modo meno esplosivo degli altri suoi contemporanei (non si pensa solo ai famosi “altri due”, ma a tutti quegli animatori di un pensiero Pop molto italiano) la frattura sociale che dagli anni sessanta andò dividendo un pensiero uniformato e bigotto, oltre che negativamente conservatore, da quegli istinti di reazione e di evoluzione che ebbero clamorosi risvolti nell’ ormai Festa acrilici su tela cm.60x90 1977
dimenticato ‘68. Festa ha operato però anche nel decennio precedente, e, con alterne fortune, in quelli successivi, che furono momenti di terrore e di facili entusiasmi, quasi sempre percorsi, perfino inconsciamente, dalle immagini elaborate coi criteri che a lui più piacevano, quelli derivati dagli studi sulla fotografia.
Festa da Michelangelo Acrilici su tela emulsionata cm 100x70
Come un gigantesco fermo immagine sulla società italiana di un tempo che pare lontano ed è invece solo ieri, Festa riduce e compone con l’anima del Pop artist che non riesce a staccare la spina da quella essenza italiana e classicista, dalle lezioni accademiche, dal fondo di glorie passate di una pittura nota al mondo ed invisa, spesso, ai suoi sodali. Sperimenta, cerca, trova e poi ricerca ancora. Basando tutto su una spinta della propria anima, anche se coerente coi temi del significato migliore del termine “Pop”, cioè la semplice abbreviazione di “popular”, nulla di più semplice.
Sonata a Nettuno 2018 mixed media on canvas.45cmx65cm
Greco
cresce all’ombra di una società che scavalca il novecento ed approda ad un millennio anelato, ma pieno di rischi e delusioni, popolato da una maggioranza pessimista e silenziosa, contrapposta agli entusiasmi del boom economico e votata a chissà quale destino. Non di certo a quello che, comunque, vedeva masse di giovani spostarsi a 50 Sonata a Calliope.2018.mixed media on canvas.45cmx65cm
Woodstock o nelle piazze, in una compattezza che, per quanto disgregatasi, fu esempio di pensiero maggioritario e tenace, seppure, sia chiaro, coi limiti che ha mostrato nell’evoluzione dell’andare. Per Andrea Greco, lombardo di radice calabrese, pittore informale, sperimentatore e curioso osservatore dei sentimenti, l’approdo alle “Muse” ha il sapore dell’effetto degli anni percorsi a ravanare convulsamente nella ricerca. La scrittura della musica fa la parte principale e offre il destro alle sue evoluzioni pittoriche, stavolta tenute insieme dalla linearità di un pentagramma e non libere fin all’eccesso di vagare nella superficie di un’opera. In un attimo di concessione alla libertà interpretativa non limitante, si potrebbe dire che la lettura di quello che accade tra la gente e nella storia italica, diventa una ricerca di ordine, di allineamento, di “messa in riga”, oggi aspirazione di molti, nel marasma di una storia che va troppo veloce e in direzioni incommensurabili.
54 Ballata delluomo stolto ma buono.2018.mixed media on canvas.45cmx80cm
Dunque due destini e due storie diverse, miscelate e non appaiate, affiancate ma non confondibili, stanno al centro della mostra della Galleria Ess&rrE di Roberto Sparaci. Una ricerca accurata, per Festa e per Greco, di opere e temi che accontentino il collezionista appassionato di Pop italiano e il conoscitore della storia del tachisme, che giustifica e comprende le differenze tra i giapponesi che dell’informale fecero il loro grido di dolore, e l’informale di Greco: quasi un istinto ragionato, vale a dire un ossimoro, affascinante e ricco di futuro.
La mostra, curata da Giorgio Barassi, mette vicini due cuori dell’Arte Italiana, due generazioni, due maniere, due tipi di pittura e cultura differenti. Insomma fa quello che molti, per convenzione, non farebbero. In questo la Ess&rrE diventa come quelle anime irrequiete che popolarono gli anni vissuti intensamente da Festa e scuote la piattezza come fa Greco quanto fa insorgere i suoi colori dalle limitazioni della superficie.

INFO:
Galleria Ess&rrE

dal 14 al 20 luglio 2018
dalle ore 18,30
Porto Turistico di Roma - Loc. 876.
www.accainarte.it
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Tel. 329 4681684 - 347 4590930