MOSTRE D’Arte in Italia e fuori confine

A cura di Silvana Gatti
BOLOGNA
PALAZZO ALBERGATI
Fino all’11Febbraio 2018
DUCHAMP, MAGRITTE, DALÍ
I Rivoluzionari del ’900
Capolavori dall’Israel
Museum di Gerusalemme
Una mostra dedicata ad artisti che hanno rivoluzionato il Novecento, con oltre duecento opere provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme. Artisti quali Duchamp, Magritte, Da-lì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e altri, per raccontare un periodo di creatività straordinaria. La determinazione a rompere col passato inventando un mondo nuovo, è raccontata attraverso cinque sezioni tematiche: Accostamenti meravigliosi, Desiderio: musa e abuso, L’automatismo e la sua evoluzione; Biomorfismo e metamorfosi e Illusione e paesaggio onirico. I dadaisti e i surrealisti sono stati degli innovatori, creando accostamenti inaspettati, inventando l’automatismo, il ready made, il fotomontaggio, il biomorfismo, la metamorfosi e dipingendo paesaggi onirici e del desiderio. I dadaisti nacquero da una rivolta e per un bisogno di indipendenza e di eversione; i surrealisti non separavano l’arte dalla vita e volevano rifondare l’arte stessa. Entrambi segnarono un momento di distacco con l’arte del passato. La mostra è curata da Adina Kamien-Kazhdan curator of Modern Art at The Israel Museum. Con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Ambasciata di Israele, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l’Israel Museum di Gerusalemme.
 
brescia Alberto20SavinioBRESCIA
PALAZZO MARTINENGO
Dal 20 Gennaio 2018
Fino al: 10 Giugno 2018
PICASSO, DE CHIRICO, MORANDI, 100 capolavori del XIX e XX secolo dalle collezioni private bresciane
Il focus di questa mostra è l’arte fiorita tra il XIX e il XX secolo, dai lavori dei maestri del neoclassicismo (Appiani, Basiletti, Gigola e Vantini) fino a quelli informali di Burri, Manzoni, Vedova e Fontana, passando attraverso il romanticismo, il futurismo, la metafisica e il “Ritorno all'ordine”. Il collezionismo bresciano si articola in due categorie: quello di estrazione aristocratico-nobiliare che riguarda la pittura dell'800 e quello frutto della passione per l’arte di industriali, professionisti e semplici appassionati. Il percorso si apre con opere di autori - da Luigi Basiletti ad Angelo Inganni, da Faustino Joli a Francesco Filippini, da Giovanni Renica ad Achille Glisenti, da Arnaldo Soldini a Cesare Bertolotti fino a Emilio Rizzi che rappresentano la scuola pittorica bresciana dell'800, per poi dar spazio ai maestri del '900, colonne portanti dei movimenti succedutesi nel corso dei decenni: Balla, Boccioni, Depero, De Chirico, Savinio, Severini, Morandi, Carrà, De Pisis, Sironi, Burri, Manzoni, Vedova e Fontana.
gallarate GALLARATE (VA)
MUSEO MAGA
Dal: 3 dicembre 2017
Fino al: 22 Aprile 2018
JACK KEROUAC
La rassegna presenta un lato poco noto del padre della Beat Generation. Il percorso è arricchito dalle fotografie di Robert Frank ed Ettore Sottsass, materiale documentario storico e un progetto di Peter Greenaway, oltre a un’intervista ad Arnaldo Pomodoro pubblicata in catalogo, che rievoca la sua esperienza alla Stanford University, in California, del 1966. La rassegna, curata da Sandrina Bandera, Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella, è organizzata dal MA*GA con il Comune di Gallarate, con il sostegno di Ricola, Heritage Art Foundation e Fondazione Cariplo e in collaborazione con il Rivellino LDV, Locarno (CH). L’esposizione presenta 80 tra dipinti e disegni, in gran parte esposti per la prima volta in Italia, capaci di proiettare una luce inedita sull’attività artistica del padre della Beat Generation. In particolare, verrà analizzato il suo labirintico processo creativo e le sue relazioni con la tradizione della cultura visiva americana, con gli altri autori del movimento Beat, da Allen Ginsberg a William Borroughs e i maestri della pittura informale e della Scuola di New York che Kerouac frequentò dalla seconda metà degli anni cinquanta del secolo scorso. Da queste opere si evince l’identità totale di Kerouac tra vita, produzione letteraria e ogni altra espressione creativa come la musica, il canto, la poesia, il cinema.
genova picassoGENOVA
PALAZZO DUCALE
Dal 10 Novembre 2017
al 6 Maggio 2018
PICASSO
La mostra documenta, attraverso una cinquantina di opere di Picasso e numerose fotografie, non solo il percorso artistico del genio catalano, attraverso i diversi periodi e i vari stili dell’artista dall’inizio del Novecento fino agli anni Settanta, ma anche le opere più care a Picasso. Dal Museo Picasso di Parigi provengono opere da cui il pittore non si è mai separato fino alla morte nel 1973. La mostra, curata da Coline Zellal, conservatrice del patrimonio del Museo Picasso di Parigi e promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, è organizzata da Mondomostre Skira in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi, si inserisce nell’ampio progetto “Picasso-Méditerranée”. Su iniziativa del Musée National Picasso-Paris, l’esposizione documenta il lavoro dell’artista ed i luoghi che l’hanno ispirato, dagli studi preparatori del 1907 per le “Demoiselles d’Avignon” sino alle opere tardive che precedono la sua morte, nel 1973. Da quelle d’ispirazione africana dei primi anni del Novecento sino alle mediterranee bagnanti e ai ritratti di donna degli anni Trenta e Cinquanta: la mostra documenta la poetica di Picasso in tutta la sua bellezza. Una mostra che rappresenta un’esperienza culturale, dedicata a rinsaldare i legami tra i Paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo.
Jesolo reperto 5JESOLO LIDO (VE)
SPAZIO AQUILEIA 123
Dal 26 Dicembre 2017
al 15 Settembre 2018
EGITTO - Dei, faraoni, uomini
Jesolo una mostra sull’antico Egitto, a cura di Emanuele Ciampini e Alessandro Roccati, prodotta da Cultour Active e Venice Exhibition, promossa dalla Città di Jesolo con Culture Active e Venice Exhibition. Ideata da noti egittologi, presenta reperti provenienti da musei e collezioni molto importanti. Il visitatore è condotto alla scoperta di una grande civiltà, attraverso undici sezioni rivelatrici di una pagina di storia che partendo dal Nilo si addentra nel Mediterraneo. Una sezione è riservata alle Regine e alle Dee d’Egitto, dando così uno spazio anche alle grandi donne della civiltà egizia. Il pubblico può esplorare due camere sepolcrali egizie: la tomba dell’artigiano Pashed e la tomba di Tutankhamon, ricostruite in scala 1:1. Protagonista la mummia di Asti, restaurata e mai esposta. Con la polizia criminale è stata realizzata la ricostruzione del volto, presente in mostra. Con il reparto di radio diagnostica dell’ospedale di Asti è stata fatta una TAC sulla mummia che ha rivelato incongruenze e misteri che troveranno risposta nella sala dedicata alla mummia di Asti.
MILANO Christian Balzano 2017 10 0120gen20ok nuovo20CORRAPERTO20b 0MILANO
SEDE DI BANCA GENERALI PRIVATE BANKING (P.ZZA S. ALESSANDRO 4)
Dal 14 Dicembre 2017
al 27 Aprile 2018
CHRISTIAN BALZANO. Resilienza
Protagonista di questa mostra è Christian Balzano (Livorno, 1969), una delle personalità più interessanti del panorama artistico italiano contemporaneo. La mostra, curata da Marco Bazzini, organizzata in collaborazione con Boxart Verona, propone 30 dipinti e sculture recenti, oltre ad alcuni lavori realizzati dall’artista toscano nell’ultimo decennio. Il percorso espositivo inizia idealmente da piazza Sant’Alessandro che accoglie la grande scultura (320 cm di altezza) di un toro a testa in giù che duplica se stesso riverberando la sua immagine su una mappa specchiante di Milano composta dalla sovrapposizione dei continenti. Quello del toro è uno dei soggetti più volte replicato, e rappresenta una figura primordiale, di origine mitica, che Balzano utilizza per parlare e riflettere sull’uomo contemporaneo. Il titolo della mostra allude alla capacità di reagire di fronte alle avversità dettate dal destino. L’arte, proprio, per la sua capacità di evocare nuove strategie e nuove ritualità, è una delle forme di resilienza più antiche.
07 20Milano ToulouseMILANO
PALAZZO REALE
Fino al 18 febbraio 2018
TOULOUSE- LAUTREC
A Milano Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) in una mostra monografica che esalta la sua modernità. Un allestimento di luci soffuse e tappezzerie bordeaux evoca eleganti salotti, ma anche case chiuse e teatri illuminati dalle lampade a gas, introducendo il visitatore nella Parigi del secondo Ottocento. La mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi) e Claudia Zevi, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Giunti Arte Mostre Musei e da Electa, con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi e l’Institut national d'histoire de l'art (INHA) di Parigi. L’esposizione, suddivisa in sezioni tematiche, documenta l’importanza del pittore bohémien che, senza aderire ad alcuna scuola, costruì un nuovo linguaggio realistico, sintesi estrema di forma, colore e movimento. L’evoluzione stilistica dell’autore, di origine aristocratica ma testimone della Parigi dei bassifondi e delle case chiuse, è raccontata in tutte le sue fasi, dalla pittura alla grafica, sottolineando la sua conoscenza delle stampe giapponesi e la passione per la fotografia. In mostra oltre 250 opere dell’artista, con 35 dipinti, litografie, acqueforti e la serie di tutti i 22 manifesti realizzati dall’artista ‘maledetto’, provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi e da musei e collezioni internazionali.
PADOVA RAGAZZINO Cormand BernatPADOVA
MUSEO DIOCESANO
Dal 3 Febbraio 2018
al 24 Giugno 2018
I COLORI DEL SACRO.
IL CORPO. Nona rassegna internazionale di illustrazione
Questa edizione de “I Colori del Sacro” è dedicata al corpo, visto nei suoi aspetti fisici, nel rapporto con ciò che lo circonda, con l’ambiente, con le persone ed il Sacro; nel rapporto e nel confronto con la diversità e la disabilità. Il corpo è anche cervello e cuore, pensiero e sentimenti. Materialità e immaterialità. Il linguaggio dell’illustrazione abbatte le barriere arrivando dritto al fruitore, trasmettendo informazioni e emozioni. La visita alla mostra è concepita co-me un momento formativo, di divertimento e di godimento estetico ed infine di sperimentazione attraverso laboratori ed esperienze di gruppo. Un centinaio gli illustratori selezionati che raccontano la loro visione del corpo, tra questi Martin Jarrie (Francia), Gabriel Pacheco (Messico), Javier Zabala (Spagna) e gli italiani Anna Castagnoli, Giovanni Manna, Simone Rea. Per l’occasione Topipittori nella collana PIPPO ha pubblicato “Essere Umani. Il cor-po nell’arte, dalla Preistoria ad oggi” album illustrato da Sylvie Bello con i testi di Andrea Nante.
ROMA TROMBADORIROMA
GALLERIA D’ARTE MODERNA
Fino all’Febbraio 2018
L’ESSENZIALE VERITÀ DELLE CO-SE. FRANCESCO TROMBADORI
(Siracusa 1886 – (Roma 1961)
Una mostra su Trombadori, artista attivo nell’ambiente del Caffè Aragno, nel primo decennio del XX secolo, dove frequenta l’ambiente de “Il Convito”, rivista fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti. Di questo periodo, esposte “Siracusa mia!” (1919), opera “divisionista”, “Il Via- le di Villa Strohl-Fern”, e “Alberi controluce”, di stampo simbolista. Si prosegue con opere dipinte alla fine della Prima Guerra Mondiale, in cui è vicino alla rivista “Valori Plastici”, fondata da Mario Broglio. Alle Biennali di Venezia e di Roma e alle Mostre del Novecento Italiano raggiunge un personale neoclassicismo, con ritratti, nudi e nature morte, quali la “Natura morta con piatto olandese e frutta” e la “Fanciulla Nuda”. Negli anni Trenta scrive sulla rivista “Circoli” fondata da Adriano Grande, in qualità di critico d’arte. E’ di questo periodo la “Natura morta con i cavoli rossi, boccale e tela”. Si prosegue con il decennio 1940-1950, con “Lo sbarco del pilota ferito” e “La fabbrica”. Infine, i dipinti dal 1950 al 1961, anni in cui ci si ritrova al Caffè Greco o Rosati a Piazza del Popolo, e Trombadori dipinge paesaggi dedicati a scorci di Roma. della sua arte.
roma cesare tacchiROMA
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Dal 7 febbraio 2018
Fino al 6 maggio 2018
CESARE TACCHI
UNA RETROSPETTIVA
Una mostra monografica ripercorre le vicende di Cesare Tacchi (1940-2014), artista che ha vissuto le tensioni intellettuali di più di mezzo secolo, animatore del movimento artistico e culturale chiamato Scuola di piazza del Popolo. Ritratto dalla critica nel 1959 come “un giovane solitario silenzioso e castigato”, Tacchi, protagonista di alcune significative compagini di artisti, non mutò con gli anni il suo temperamento. Questo gli permise di stanare le contraddizioni della cultura visiva contemporanea e di intraprendere nuove strade. Più di cento opere, ordinate cronologicamente, tracceranno un percorso attraverso la sua intera biografia artistica. Fu protagonista nella stagione gloriosa della Capitale negli anni Sessanta, insieme a Mario Schifano e Renato Mambor – compagni nell’esordio espositivo del 1959 alla galleria Appia Antica di Roma – a Giosetta Fioroni, Tano Festa, Franco Angeli, Francesco Lo Savio, Sergio Lombardo. Un gruppo che si riuniva al Caffè Rosati a Piazza del Popolo o presso la Galleria della Tartaruga di Plinio de Martiis: e che divenne riferimento per un clima unico che ebbe risonanza anche a livello internazionale, facendo di Roma meta ambita di personaggi da tutto il mondo.
tORINO renato guttuso funerali di togliattiTORINO
GAM
Dal 7 febbraio 2018
Fino al 3 giugno 2018
GUTTUSO
Nella ricorrenza del centenario della Rivoluzione d’ottobre, l’esposizione racconterà il rapporto tra politica e cultura attraverso le opere del noto artista siciliano. La sua arte fu infatti caratterizzata anche da un forte impegno sociale, che lo portò a ricoprire la carica di senatore del Partito Comunista Italiano per due legislature, nel 1976 e nel 1979, ai tempi di Enrico Berlinguer. Nel 1972 dipinse I funerali di Togliatti, che diverrà opera-manifesto della pittura comunista e antifascista del secondo dopoguerra. Opera di grandi dimensioni, raffigura in maniera allegorica vari personaggi, operai, bandiere rosse e la salma di Togliatti. Nel quadro si riconoscono, oltre all'autore stesso, Marx, Engels, Trotsky, Sartre, Stalin, Lenin, Pier Paolo Pasolini e molti altri.
Nato a Bagheria il 26 dicembre 1911, è stato protagonista della pittura neorealista italiana che si espresse negli artisti del Fronte Nuovo delle Arti. Il 18 gennaio 1987 moriva stroncato da un tumore ai polmoni.
TREVISO rodinTREVISO
MUSEO CIVICO DI SANTA
CATERINA
Dal 24 Febbraio 2018
Fino al 3 Giugno 2018
RODIN
Realizzata grazie alla collaborazione del Musée Rodin di Parigi, la mostra presenta 80 opere, di cui 50 sculture e 30 lavori su carta. La rassegna sancisce uf- ficialmente la conclusione dell’anno centenario della morte di Auguste Rodin (1917), dal momento che il museo parigino l’ha inserita nel programma ufficiale delle mostre dedicate all’artista. Tutte le opere più celebri sono presenti, in certi casi anche in formati di grande dimensione, alcune ospitate nei chiostri di Santa Caterina. Sculture che hanno segnato la storia di quest’arte nei secoli: dal Pensatore al Bacio, dalla Porta dell’Inferno ai Borghesi di Calais. Titoli che, da soli, dicono già così dell’eccezionalità dell’evento. ripercorsa nella mostra di Treviso, anche attraverso lettere e documenti, l’intera vicenda biografica e artistica del grande scultore, tale da collocarlo al centro della situazione in Francia e in Europa tra gli ultimi decenni del XIX secolo e i primi due del XX. Importante l’influenza che la cultura italiana − da Donatello a Michelangelo a Bernini, ma anche la Commedia dantesca – ebbe su Rodin. Treviso è anche la città di Arturo Martini, artista che guardò con interesse anche al grande maestro d’oltralpe. La monografica su Rodin in Santa Caterina è collegata ad un “Omaggio ad Arturo Martini” che coinvolge il rinnovato Museo “Luigi Bailo”
venezia mazzi di perle a lume della met a XIX secoloVENEZIA
MUSEO DEL VETRO DI MURANO
SPAZIO CONTERIE
Fino al 15 Aprile 2018
IL MONDO IN UNA PERLA. La collezione di perle del Museo del Vetro 1820 - 1890
Le perle di vetro veneziano accompagnano la storia vetraria veneziana in una tradizione che continua ancora oggi. La catalogazione delle collezioni di perle del Museo del Vetro di Murano, condotta da Augusto Panini, ha portato alla pubblicazione del primo catalogo di questi oggetti. Un mondo di oggetti decorativi, preziosa merce di scambio esportata nel XIX secolo verso le colonie dell’Africa Occidentale, dell’India e delle Americhe; monili ambiti al punto che, in cambio, i nativi d’America cedettero il territorio dell’odierna Manhattan. Venezia inizia la sua produzione verso il XIV secolo con la tecnica a speo: con una piccola quantità di vetro fuso e un ago di ferro (speo o spiedo) che si faceva girare al fuoco di un lume, si realizzava una perla forata. Nei secoli successivi si partiva da bacchette o canne di vetro forate o massicce. Nella seconda metà del XV secolo viene messa a punto la molatura di perle da canna forata a più strati, con sezione a stella (la famosa perla rosetta), e verso il XVI secolo si affina la tecnica delle perle alla lucerna o a lume, con l’uso di canne massicce. Scomparso sin dal 1912 l’inventario redatto dall’abate Zanetti, si è riusciti a ricondurre molte di queste perle, mazzi e cartelle alle vetrerie attive a Venezia e Murano tra il 1820 e il 1890 e dunque ai maestri vetrai che avevano donato al museo cittadino il meglio della propria produzione.
VERONA BOTERO La VedovaVERONA
MUSEO AMO - PALAZZO FORTI
Fino 29 Aprile 2018
FERNANDO BOTERO
Fernando Botero ha scelto di concludere i festeggiamenti per il suo 85esimo compleanno e per il suoi lunghi 50 anni di carriera ad AMO-Palazzo Forti, in una rassegna con oltre 50 opere di grandi dimensioni che ripercorrono la sua parabola artistica. Una carrellata di corpi smisurati, le atmosfere fiabesche e fantastiche dell’America Latina, l’esuberanza delle forme e dei colori, l’ironia e la nostalgia, tutto questo è visibile ai visitatori di questa imperdibile mostra veronese. Tra i tanti capolavori in mostra Piero della Francesca (dittico) del 1998, Musici (2008) e La vedova (1997). Promossa da Arena Extra e voluta dalla Direzione del Museo AMO-Palazzo Forti, la mostra è coprodotta dal Gruppo Arthemisia e MondoMostreSkira. Per Botero dipingere è un bisogno interiore ed una ricerca continua verso un ideale che non si raggiunge mai. Apolide, ma legato alla cultura della sua terra, Botero ha anticipato la visione di un’arte senza pregiudizi. La sua pittura non sta dentro un genere, pur esprimendosi attraverso la figurazione, ma inventa un genere proprio e autonomo del tutto originale.
VICENZA M van gogh 932VICENZA
BASILICA PALLADIANA
Fino all’ 8 aprile 2018
VAN GOGH. TRA IL GRANO E IL CIELO
A Vicenza la mostra tanto attesa sull’artista olandese che insieme a Monet ha rivoluzionato il concetto di pittura. Curata da Marco Goldin, la rassegna presenta un numero elevato di opere del pittore olandese, 40 dipinti e 85 disegni. Resa possibile grazie all’apporto decisivo del Kröller-Müller Museum in Olanda, assieme ai prestiti da una decina di altri musei, la rassegna ricostruisce l’intera vicenda biografica, ponendo l’accento sugli anni olandesi, che dall’autunno del 1880 nelle miniere del Borinage, fino all’autunno del 1885 a conclusione del fondamentale periodo di Nuenen, sono stati una vera e propria immersione nel mal di vivere. Una mostra che conduce passo dopo passo nello spirito di Van Gogh, là dove sono nate le sue immagini catartiche. Immagini e tematiche spesso prese in prestito da Jean-François Millet e poi condivise con gli artisti della cosiddetta Scuola dell’Aia, una sorta di versione olandese della Scuola di Barbizon. E puntualmente alcune delle loro opere verranno esposte a confronto. Le lettere inviate al fratello Théo costituiranno, come fogli di un diario, il filo conduttore di questa mostra imperdibile.
PARIGIetre moderne le moma a paris 2017 2018FRANCIA - PARIGI
FONDAZIONE LOUIS VUITTON
Fino al 5 marzo 2018
ESSERE MODERNI – IL MOMA
A PARIGI
Alla Fondazione Louis Vuitton di Parigi oltre 200 capolavori d’oltre oceano, provenienti direttamente dalla collezione del più grande museo di arte moderna al mondo. Con quest’esposizione, opere importanti del celebre MoMA di New York sono visibili nella capitale francese. Si tratta di una selezione di opere di grandi artisti come Alexander Calder, Marcel Duchamp, Paul Cézanne, René Magritte, Paul Signac, Jasper Johns, Ernst Ludwig Kirchner e tanti altri. Nato nel 1929, il MOMA è stato uno dei primi musei dedicati esclusivamente all’arte moderna. «Etre moderne» presenta un ventaglio di opere acquisite dal MOMA nel corso del tempo, in seguito ai grandi movimenti dell’arte moderna sino ai giorni nostri, passando per l’espressionismo astratto, il minimalismo e la pop art.
bonnGERMANIA - BONN
BUNDESKUNSTHALLE
Fino all’ 11 marzo 2018
GURLITT, STATUS REPORT: I FURTI D'ARTE DEI NAZISTI E LE LORO CONSEGUENZE
Questa mostra è complementare rispetto a quella bernese (colonna a lato). Mentre la prima passa in rassegna la parte della collezione Gurlitt che il regime considerava degenerata, la rassegna dell'ex capitale della Germania Ovest è dedicata alle opere di cui i nazisti si appropriarono in seguito alle persecuzioni razziali, principalmente ai danni degli ebrei. La rassegna, curata da Rein Wolfs e Agnieszka Lulinska, comprende opere di Claude Monet e Albrecht Durer, rimaste nascoste al pubblico per decenni. La mostra di Bonn si chiuderà l'11 marzo, dopodiché andrà ad avvicendare, nella capitale elvetica, la mostra ‘consorella’ in atto. Un ulteriore passaggio alla Martin Gropius Bau di Berlino è prevista per l'autunno del 2018.
bernaSVIZZERA -BERNA
KUNSTMUSEUM BERN
Fino al 4 Marzo 2018
ARTE DEGENERATA –
CONFISCATA E VENDUTA
Questa rassegna è nata grazie al testamento lasciato dal collezionista tedesco Cornelius Gurlitt, morto nel 2014, che nominò erede universale il museo. Un’eredità di 1500 opere appartenute a Hildebrand Gurlitt, pa- dre di Cornelius e figura controversa del regime nazista. Curatore di un museo in Germania, Gurlitt senior era stato incaricato da Hitler di rintracciare in Europa opere di quegli artisti che il fuher considerava “degenerati”. Opere che fruttavano molto denaro, create da artisti come Marc Chagall e Max Beckmann, colpevoli - secondo la visione nazista - di essere ebrei o di avere contatti con loro, ma anche di aver creato scompiglio nel mondo dell'arte con i disegni cubisti o astratti che si al- lontanavano dalla concezione tradizionale di bellezza.