MARY CASSATT Un’impressionista americana a Parigi

Fino al 23 luglio 2018 al
Museo Jacquemart di Parigi

E'stata presentata l'8 marzo, giornata della donna, l'anteprima di una mostra fuori dagli schemi: FIG. 2 0
“Un'impressionista americana a Parigi”, dedicata a Mary Cassatt (1844 – 1926), artista eccezionale a cavallo fra Ottocento e Novecento, nata in Pennsylvania, vissuta 60 anni in Francia e morta vicino a Parigi, lasciando opere che già in vita le regalarono grande popolarità. L’esposizione è stata organizzata da Culturespaces e dal Museo Jacquemart. Apprezzata dai suoi contemporanei, Cassatt è stata l’unica pittrice americana ad aver esposto col gruppo degli impressionisti a Parigi. La mostra mette in luce la vita artistica della donna che, scoperta da Degas al fig 3
Salon del 1874, ha esposto in seguito, regolarmente, con il gruppo. Una mostra monografica che permette ai visitatori di riscoprire questa artista attraverso una cinquantina di opere, olii, pastelli, disegni e incisioni, che corredati da una ricca documentazione raccontano la modernità del suo percorso. Nata in una ricca famiglia di americani d’origine francese, suo padre, Robert Simpson Cassatt, è un ricco agente di cambio, nonché mediatore di terreni, mentre sua madre, Katherine Kelso Johnston, proviene da una famiglia di banchieri. Mary Cassatt ha vissuto qualche anno in Francia durante l’infanzia, per poi proseguire i suoi studi all’Accademia delle Belle Arti in Pennsylvania, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi, continuando tuttavia a spostarsi tra i due continenti. Questo dualismo culturale si rispecchia nello stile singolare dell’artista che, creando un ponte tra due continenti, ha saputo con il suo “savoir-faire” ritagliarsi uno spazio nel mondo prettamente maschile dell’arte francese, riconciliando i due universi.
Allo stesso modo di Berthe Morisot, Mary Cassatt è abile nella ritrattistica. Influenzata dal movimento impressionista che prediligeva dipingere la vita quotidiana, Mary Cassatt amava dipingere i personaggi della sua famiglia all’interno delle mura domestiche. A contatto con gli impressionisti, il suo stile acquista spontaneità. Le sue abitudini cambiano, in quanto non lavora più soltanto in studio ma anche all'aria aperta, ed a teatro abbozza le scene sul suo quaderno degli schizzi. Il suo stile è unico e la sua moderna interpretazione di madri e figli le varranno un riconoscimento internazionale. Grazie a questa tematica, il pubblico riconoscerà nei dipinti della Cassatt numerosi volti familiari dell’impressionismo e post-impressionismo, scoprendo un nuovo linguaggio descrittivo che caratterizza l’identità tipicamente americana dell’artista.
La mostra riunisce una selezione di eccezionali prestiti provenienti dai più grandi musei americani, come la National Gallery of Art de Washington, il  Metropolitan Museum of Art de New York, il Museum of Fine Arts di Boston, il Philadelphia Museum of Art, la Terra Foundation di Chicago, e da prestigiosi musei francesi quali il Musée d’Orsay, il Petit Palais, INHA, BnF, ed europei, quali il Musée des beaux-arts de Bilbao, la Fondation Calouste Gulbenkian di Lisbona, la Fondation Bührle di Zurigo. Presenti anche numerose opere provenienti da collezioni private.
Il percorso della mostra inizia con le prime opere impressioniste di Mary Cassatt, unitamente ai suoi dipinti eseguiti nel decennio precedente al suo incontro con Degas. Opere in cui si percepisce l’influenza dei suoi viaggi in Europa, alla costante ricerca di uno stile moderno. Esposti al Salone di Parigi o in importanti mostre negli Stati Uniti dal 1860 al 1870, queste opere inseriscono la pittrice nell’ambiente artistico e suscitano l’interesse di critici e collezionisti. E’ intorno al 1877 che l’artista attira l’attenzione di Degas, che la invita ad aggiungersi al gruppo impressionista. Degas esercita una forte influenza su Mary, che diventa molto abile nell'uso dei pastelli, realizzando molti dei suoi lavori più importanti con questa tecnica. Grazie a Degas realizza le prime opere all'acquaforte, seguita dal maestro. I due lavorano insieme per un certo periodo, e la tecnica di disegno di Mary migliora costantemente. Il sofisticato ed elegante Degas, allora quarantacinquenne, diventa ospite gradito delle serate a casa Cassatt. Nella prima sala sono esposte numerose incisioni nate per un progetto del giornale al quale Cassatt, Degas e Pissarro hanno collaborato. Un giornale mai pubblicato, ma le belle incisioni come Scena di un interno (The Visitor) documentano lo spirito di Cassatt.
Seguendo il metodo impressionista ten- dente a dipingere la vita quotidiana,  Mary Cassatt ha scelto i membri della sua famiglia come soggetti prediletti. I quadri presentati all’Esposizione impressionista del 1881 raffigurano in linea di massima i suoi familiari. Il pub- blico può ammirare le opere che raffigurano la sorella di Mary, dal portamento elegante, che è stata la modella principale delle scene impressioniste a soggetto femminile. Altre opere raffigurano il fratello Alexander con suo figlio Robert, la moglie Lois e la loro figlia Katharine. La famiglia Cassatt, d’origine protestante ugonotta francese, si sentiva a proprio agio in Francia, pur conservando le abitudini americane. L’agiatezza della famiglia ha dato a Mary Cassatt, sin dalla prima infanzia, l’opportunità di conoscere l’Europa. Nominato presidente della Pen- nsylvania Railroad, società d’importanza mondiale, il fratello Alexander deteneva nel 1900 un notevole capitale, e notevole era la sua influenza nella società. Due fratelli, i Cassatt, conosciuti ed apprezzati negli Stati Uniti.
Nel primo ventennio della sua carriera, Mary Cassatt ha approfondito la sua ricerca sulla raffigurazione delle scene quotidiane. Dal 1880, suo soggetto prediletto è stato quello della maternità e della famiglia, come documentato da  numerosi dipinti ad olio ed a pastello e non solo, madri e figli in diverse pose, con un riguardo particolare al bimbo seduto sulle ginocchia della madre.  Scene che ispirano tenerezza e che conservano i colori chiari e la modernità dell’impressionismo, pur tendendo al simbolismo. Verso la fine del 1890, Cassatt approfondì la sua ricerca su questo motivo che Georges Lecompte definisce, ne “L’Art impressionniste” , la «Santa Famiglia moderna», impiegando dei procedimenti che tuttavia ricordavano gli antichi maestri. Il decennio che va dal 1890 al 1900 è il momento più creativo della carriera di Mary, e quello in cui lavora di più. Anche dopo che il gruppo degli Impressionisti si scioglie, Mary rimane in contatto con alcuni di loro, tra cui Renoir, Monet e Pissarro. Con l'avvento del nuovo secolo diventa la consigliera di importanti collezionisti d'arte, ponendo come condizione che alla fine questi donassero le loro acquisizioni ai musei statunitensi. Grazie a lei, gli impressionisti riescono a vendere le loro opere oltreoceano, andando ad arricchire le collezioni di musei come quello di Philadelphia.
Visitando i musei, le esposizioni d’arte moderna e gli studi di altri artisti, Mary Cassatt si appropria dell’atmosfera e dei colori tipici degli impressionisti, unitamente al disegno poco dettaglia- to, sinonimo di modernità.     
Nonostante le sue composizioni fossero spesso degli studi preliminari per dei lavori monumentali, la maggior parte sono stati esposti o venduti come vere e proprie opere. Sia che le opere siano olii o pastelli, il tratto e le pennellate visibili rivelano il lavoro di un’artista che cambia idea in corso d’opera, eseguendo una composizione che partendo dal centro si sviluppa verso il bordo del quadro. L’interesse di Cassatt per il processo creativo giustifica il suo successo nel campo dell’incisione. Nella serie di incisioni a punta secca, tecnica nella quale debutta nel 1890, si ispira all’aspetto incompiuto dei suoi olii e dei suoi pastelli, costruendo ogni punta secca grazie a centinaia di linee sottili a dare l’impressione di una composizione appena abbozzata.     
Nelle bellissime incisioni a colori nell’anno successivo, Cassatt moltiplica gli esperimenti ispirandosi alle incisioni giapponesi.
Mary Cassatt appartiene ad una generazione che ha conosciuto grandi progressi per le donne del mondo intero. Durante il periodo della sua giovinezza, le donne avevano ottenuto più diritti in Francia che negli Stati Uniti. Dopo sessant’anni in Francia, quando il suo primo viaggio si è trasformato nel soggiorno di tutta una vita, lei riconosce che la sua esperienza ne è la testimonianza: «Dopotutto, datemi la  Francia», scrive nel 1894. «Qui le donne non devono lottare per essere riconosciute, purché lavorino seriamente». Ma nonostante le grandi differen- ze tra i sistemi di produzione artistica tra Francia e Stati Uniti, ed il sostegno dato dal governo francese alle artiste, l’opera della Cassatt documenta la visione profondamente americana della modernità femminile.
In questa mostra sono esposte le opere legate alla pittura murale “Modern Woman” che la Cassatt ha eseguito per il Woman’s Building dell’Esposizione  universale di Chicago del 1893, che mostra la sua interpretazione del tema del padiglione : «Donne che raccolgono i frutti dell’albero della conoscen- za». Per Cassatt, la donna moderna è una donna intelligente, rappresentata in uno stato di contemplazione e di armonia con il mondo. Il frutto raccolto deve essere condiviso con altre donne e con coloro che considera come dei ragazzi moderni. Dopo il 1900, i suoi amici le chiedono spesso di dipingere i loro figli, raffigurati con grandi cappelli secondo la moda del periodo, riflettendo anche il colore e la luce dei pensieri di questi bimbi sognanti, considerati come il futuro del mondo moderno. Nel 1911 si ammala di diabete, reumatismi ed è colpita da una forma di cataratta, che la costringe a smettere di di- pingere perché è diventata quasi cieca. Ha comunque la forza di abbracciare la causa del voto alle donne e, nel 1915, organizza a New York, con la sua amica Louisine Havemeyer, una esposizione delle sue opere accompagnata da quelle di Degas e da una selezione di opere di antichi maestri, a favore del movimento per il diritto di voto delle donne trainate da Havemeyer. Questa è stata l’unica azione politica della Cassatt, coronata da una vita intera di azioni personali spese in favore della causa femminile, determinando il suo ruolo nella storia sia come artista che come pioniera. Muore il 14 giugno 1926 a Chateau de Beaufresne, vicino a Parigi. Questa mostra le rende omaggio, testimoniando il suo impegno in un ambiente non facile; l’artista ha aperto la strada all’universo femminile rappresentando nelle sue opere il microcosmo delle donne, viste innanzitutto come mogli e madri, ma anche come frequentatrici di ambienti mondani quali il teatro. Una mostra da non perdere, che sottolinea come l’impegno di una donna possa lasciare il segno nella storia.fig 4